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Sito
informativo del dr. M. Forzanini
Specialista in Angiologia e Chirurgia Vascolare
ESTETICA
E MENOPAUSA
a cura del Dr. Claudio Paganotti,
Specialista in Ostetricia e Ginecologia
La pelle è
l’organo corporeo più esteso, il che le conferisce un ruolo insostituibile per
l’estetica della donna. I cambiamenti che la pelle subisce dopo la menopausa
possono modificare anche profondamente l’immagine che la donna ha di sé, con
importanti riflessi negativi sulla sua qualità di vita.
La pelle è costituita da tre strati: l’epidermide, il derma e
l’ipoderma.
L’epidermide (1), lo strato più esterno, è un epitelio pavimentoso
stratificato, corneificato, in continuo rinnovamento.
Il derma (2), lo strato sottostante, è un’impalcatura
connettivale, di cui il collagene è il principale elemento mentre il rimanente
è costituito da glicosaminoglicani e da elastina.
L’ipoderma (3), o sottocutaneo, è uno strato di tessuto adiposo.
Gli annessi cutanei sono rappresentati dal pelo (4), dalle
ghiandole sebacee (5), dalle ghiandole sudoripare (6) e dalle unghie.
L’invecchiamento
della pelle è il risultato di diversi fattori, tra cui i più importanti
sono senz’altro l’età, l’esposizione al sole e la mancanza di estrogeni.
Con il sopraggiungere
della menopausa, la cute si modifica in tutti i suoi strati. In particolare, la
maggior parte delle alterazioni avviene a livello del derma, che perde gran
quantità del suo principale elemento costitutivo: il collagene, una proteina
che conferisce spessore ed elasticità alla pelle. Questo comincia a ridursi già
dopo i 40 anni, ma è proprio con la menopausa che la perdita si fa più significativa.
In media una donna in menopausa ne perde il 2,1% l’anno, ma, di fatto, la
riduzione è molto più rapida durante i primi anni della post-menopausa rispetto
a quelli successivi: si calcola che nei primi cinque anni il contenuto di
collagene del derma cali di circa il 30%.
La conseguenza più
evidente di ciò è una pelle sottile e secca, che perde tono ed elasticità: le
rughe del viso si accentuano, mentre tendono a lasciarsi andare soprattutto i
tessuti delle palpebre, delle guance, del sottomento e del seno. Per questo, le
donne in menopausa spesso lamentano una fastidiosa sensazione di prurito, una
minore resistenza al freddo e, al contrario, una maggiore sensibilità
all’azione lesiva del sole (l’esposizione ai raggi solari, infatti, conferisce
alla pelle una tipica colorazione giallastra).
Il sopraggiungere
della menopausa influisce negativamente anche sui cosiddetti annessi cutanei,
diminuendo l’attività di ghiandole, peli, capelli e unghie. La riduzione della secrezioni delle ghiandole sudoripara e sebacea fa
perdere, infatti, il caratteristico profumo femminile, con potenziali
conseguenze negative sulla vita psicologica e sessuale della donna. I peli
ascellari e pubici si diradano e in qualche caso cambiano colore. I capelli
tendono a diventare più secchi e più fragili, sia per la carenza d'estrogeni,
sia per la carenza di vitamine A, B, C, D ed E. In questa fase della vita
inoltre, i pochi ormoni maschili (androgeni) prodotti anche dalle donne
assumono un aumento relativo, non essendo più bilanciati da adeguate quantità
di ormoni femminili, gli estrogeni appunto; per questo qualche donna vede
comparire una certa peluria sul mento, sul labbro superiore, sulle areole
mammarie, mentre in altre si verifica una progressiva caduta di capelli. Anche
le unghie rallentano considerevolmente la propria velocità di ricrescita e
diventano più fragili.
Il seno può
gradualmente diventare più piccolo e perdere tonicità. Altre volte invece, per
effetto dell’aumento relativo degli ormoni maschili, tende a ingrossarsi e a
essere teso e turgido.
Studi recenti hanno
rivelato la presenza nella pelle di recettori per gli estrogeni. Tale scoperta
ha consentito di mettere in relazione le modificazioni della pelle in menopausa
con la carenza di estrogeni. In particolare, diversi studi hanno evidenziato
che il trattamento con tali ormoni è in grado di incrementare il collagene
nella cute fino a ristabilirne un livello ottimale. Al momento non è dimostrato
alcun effetto positivo sulle fibre elastiche, mentre sembra in grado di produrre
risultati benefici sugli annessi cutanei. Per questo oggi possiamo affermare
che un trattamento ormonale sostitutivo, soprattutto se iniziato
precocemente, può risultare utile anche come sostegno ai problemi estetici
connessi a questa fase della vita, con risultati che si ripercuotono
favorevolmente sulla sfera psicologica e sessuale.
E’
pur vero, tuttavia, che all’origine dell’invecchiamento della pelle non c’è
solo la mancanza di estrogeni. Abbiamo già detto che altri due fattori determinanti
risultano essere l’età e l’esposizione al sole.
In
quest’ultimo caso, in estate è fondamentale proteggere la cute da
un’esposizione prolungata nelle ore centrali del giorno (dalle ore 11.00 alle
ore 15.00), scegliendo sempre filtri solari con fattore
protettivo 15. Al mare sarebbe bene preferire filtri water resistent (cioè che dopo il bagno sono ancora validi al
40%) o waterproof (validi al 60% dopo il contatto con l’acqua).
Esiste
inoltre una serie di possibilità in grado di contrastare l’invecchiamento
cutaneo, soprattutto del viso. Tra i trattamenti più diffusi ricordiamo:
- gli antiossidanti, come la vitamina
E (che migliora anche la microcircolazione e l’idratazione cutanea) e la vitamina
C (che funziona anche da filtro per prevenire i danni da esposizione ai
raggi ultravioletti);
- i retinoidi,
analoghi della vitamina A, che migliorano la lassità, la rugosità e la
colorazione della pelle;
- gli alfa-idrossiacidi,
che attivano l’esfoliazione delle cellule superficiali della cute, consentendo
il rinnovamento dell’epidermide, e stimolano la produzione di collagene e di
elastina. L’acido glicolico fa parte della famiglia degli alfa-idrossiacidi ed esercita un efficace peeling chimico
superficiale.
In particolare, come
rimedio contro le rughe del viso si sono diffusi trattamenti a base di
infiltrazioni locali di collagene, di acido ialuronico, o di
derivati della tossina botulinica (Botox).
Tali trattamenti si effettuano in ambulatorio, di solito senza anestesia e
durano dai 15 ai 20 minuti.
Di recente per
neutralizzare le conseguenze della mancanza d'estrogeni sulla pelle sono state
preparate delle creme a base di fitoestrogeni,
sostanze vegetali che agiscono in maniera simile agli estrogeni: stimolano
il rinnovamento cellulare sia a livello dell’epidermide sia a livello del
derma, favoriscono la formazione di collagene ed esercitano un’azione
antiradicali liberi. Pertanto riescono a migliorare sensibilmente lo
spessore della pelle, attenuando la profondità delle rughe cutanee.
Nel periodo postmenopausale, infine, per migliorare la percezione del
proprio aspetto estetico risulta sicuramente molto utile adottare un adeguato
stile di vita, per il quale suggeriamo alcune indicazioni di massima:
- accettare le piccole rughe e i segni
d’espressione: sottolineano la personalità e sono il segno di una vita vissuta
intensamente;
- consumare alimenti ricchi in vitamine e sali
minerali, utili per la salute di pelle, capelli e unghie;
- bere molta acqua nel corso della giornata;
infatti, mantiene i tessuti ben idratati;
- mantenere la pelle pulita e idratata,
evitando però i detergenti troppo energici e usando
creme appropriate. L’uso corretto di detergenti cutanei può avere
notevoli effetti sulla cute. I normali saponi in barra hanno un alto potere
schiumogeno e un pH alcalino. Tuttavia, oltre a rimuovere sporco, secrezioni e
cellule morte, asportano anche il film idrolipidico della pelle, provocando una conseguente
secchezza cutanea. I detergenti sintetici, invece, hanno un basso potere
schiumogeno, un pH acido (simile a quello della pelle) e sono ricchi di
sostanze idratanti. Per questo le donne che lamentano una pelle troppo secca li
dovranno preferire ai normali saponi. Sono comunque sempre preferibili
detergenti privi di profumazione, da applicare come un velo sottile e da
massaggiare a lungo. Le creme idratanti contengono quasi sempre
glicerina e urea e impediscono alla pelle di perdere il proprio naturale
contenuto di acqua. Vanno applicate soprattutto nelle zone esposte alla luce
(come viso e decolleté), senza trascurare di applicarle anche sul corpo dopo
frequenti lavaggi.
Anche
gli organi di senso presentano delle modificazioni dopo la menopausa, a
volte incidendo negativamente sulla vita di relazione e sulla qualità di vita.
In generale, dopo la
menopausa, si assiste a aumento dei disturbi oculari, come sensazione di
secchezza e bruciore, e a un peggioramento della funzionalità visiva. A volte
possono subentrare infiammazioni della parte interna delle palpebre
(congiuntiviti), fastidi alla luce (fotofobie) e piccole, abrasioni della
cornea (cheratiti). Un trattamento con collirio all’estriolo,
un estrogeno debole, migliora la secrezione lacrimale della
mucosa oculare, ridando brillantezza e luminosità agli occhi.
Molte donne dopo la
menopausa manifestano dei fastidi orali, come bocca secca, sensazione di
bruciore e alterazioni del gusto. Anche su questi disturbi appare molto
probabile un effetto benefico del trattamento con estrogeni.
La
voce appare molto sensibile alle modificazioni ormonali, tanto che si
suppone un’azione modulante da parte degli ormoni sessuali sulla laringe. Le
modificazioni più evidenti cui la voce va incontro dopo la menopausa sono di
natura sia morfologica sia funzionale. Le corde vocali si riducono di spessore,
si assiste a una brusca caduta della frequenza fondamentale (=livello del suono
emesso) e il timbro della voce diviene tendenzialmente maschile. Alcuni studi
clinici dimostrano che il trattamento ormonale sostitutivo agisce
favorevolmente sul trofismo laringeo e modifica i parametri funzionali in senso
femminile.
In collaborazione con : www.paganotti.it
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