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Sito informativo del dr. M. Forzanini
Specialista
in Angiologia e Chirurgia
Vascolare
quartiere Primo Maggio 183
25126 Brescia -
tel 030 – 3757707
Le malattie delle arterie sono in continuo aumento per il progressivo
aumento dell’età media. Si calcola che circa il 50 % degli uomini in età
superiore ai settant’anni ne soffrano in maniera clinicamente evidente. I
maschi sono più colpiti delle donne, ma in età menopausale le donne raggiungono
gli uomini nel rischio di arteriopatie.
Possono colpire ogni distretto (cuore, encefalo, aorta
toracica e addominale, arti inferiori, reni, intestino). In questa pagina
troverete notizie relative agli arti inferiori.
Si distinguono in forme obliteranti (stenosi e occlusioni di arterie) e dilatative (aneurismi).
La causa principale è l’aterosclerosi, termine
generico che significa indurimento: le arterie, che
sono condotti molto elastici in origine, trasformano la struttura delle loro
pareti su cui si depositano accumuli di grassi e calcio, i quali restringono
gradualmente il calibro del vaso, fino ad ottenerne in certi casi l’occlusione.
In altri casi la parete arteriosa cede in alcuni punti e si dilata in modo
aneurismatico (rischio di rottura).
I fattori che statisticamente favoriscono questo processo
sono:
-il fumo di sigaretta
-l’ipertensione
-il diabete
-alti livelli di
colesterolo e trigliceridi
-vita sedentaria
-tendenza
familiare
I sintomi dell’ischemia degli arti inferiori sono riconducibili alla claudicatio intermittens, detta ‘malattia delle vetrine’ perché il malato finge di fermarsi davanti ai negozi, mentre in realtà, dopo una certa distanza, non riesce a camminare per un dolore crampiforme alle gambe che lo obbliga a fermarsi per un certo periodo di tempo (dai 2 ai 4 minuti).
Per capire questo sintomo dobbiamo fare un paragone con il mondo automobilistico: la benzina (il sangue) arriva al motore (i muscoli) solo se il tubo che la porta (le arterie) è pulito. Se questo tubo è stretto il motore non ha problemi se gira al minimo, ma quando si schiaccia l’acceleratore (quando si cammina) la benzina non è sufficiente e il motore tende a spegnersi.
Questo della claudicatio intermittens è solo il primo grado
e l’intervallo libero dal dolore può variare da
Se la distanza a cui si è obbligati a fermarsi scende sotto
i
Occorre pertanto che i pazienti che riferiscono una
claudicatio intermittens si sottopongano presto ad una semplice visita
angiologica che da sola, attraverso la palpazione dei polsi periferici, è
in grado di fare la diagnosi.
L’esame fondamentale che dà indicazioni importanti è l’ecocolordoppler,
attraverso cui si evidenziano il livello e il grado dei problemi. Il chirurgo
vascolare, in base al referto, darà indicazioni terapeutiche e stabilirà i
controlli successivi; nel caso in cui sia necessario si potranno però
prescrivere altri esami più specifici (angiografia, angio risonanza, tac…)
per valutare le possibilità di interventi chirurgici (by-pass) o di
dilatazione con palloncino (PTA).
In ogni caso una terapia antiaggregante (aspirina,ticlopidina…) va iniziata subito per impedire l’aggregazione delle piastrine e rallentare il processo dell’aterosclerosi.
Una serie di consigli sono
sempre validi, tra cui uno due in particolare: abolire il fumo e camminare a
lungo.
In altre pagine di questo sito troverete dettagli sulle
terapie, chirurgiche e non, alle quali vi rimandiamo.
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DARFO B.T. (BS): POLIAMBULATORIO S.
FAUSTINO - TEL. : 0364-535820
PALAZZOLO S/O (BS):
POLIAMBULATORIO S. ALESSANDRO – TEL.: 030-7300861
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